Al mio maestro Wolfgang Gerz, con me nella foto in alto, con immensa gratitudine per avermi insegnato gran parte della medicina integrata che pratico.
Cos’è la kinesiologia applicata
Con la Kinesiologia Applicata possono essere testati:
- Farmaci
- Prodotti fitoterapici ed omeopatici
- Alimenti ed integratori alimentari
- La tolleranza verso materiali dentali, protesi e qualunque sostanza con la quale si debba venire a contatto
- Manovre di correzione osteopatica
- Molto altro ancora…
Ha valore diagnostico e permette di scegliere la terapia ottimale.
E’ capitato a tutti di arrivare dal medico il quale, dopo la visita e l’analisi degli esami di laboratorio, prescrive la terapia consigliata. E’ possibile anche che sia successo di sentirsi dire: “Lei non ha nulla! Va tutto bene”. Bello! Peccato che l’interessato si senta a pezzi!
Qual è il mio approccio davanti a situazioni del genere?
Come ogni medico ascolto il paziente e cerco di capire se i suoi sintomi possono essere riconducibili a malattie organiche. In tal caso, per prudenza, prescrivo esami tradizionali che permettono di certificare o di escludere la presenza di quelle patologie che non possono essere trattate esclusivamente con le medicine omeopatiche o naturali.
Se il paziente risulta essere “sano”, ovvero non ha patologie organiche e malgrado ciò continua a manifestare disturbi, allora ricorro alla medicina naturale integrata e considero le alterazioni funzionali degli apparati, organi e sistemi.
Poiché non esistono esami di laboratorio per analizzare le alterazioni funzionali, mi avvalgo di altri strumenti diagnostici come la kinesiologia applicata, che pratico da molti anni.
La kinesiologia applicata prevede l’utilizzo del test muscolare per potere scoprire la causa di un disturbo. Permette di testare se un prodotto, considerato teoricamente idoneo a curare il sintomo del paziente, sia realmente accettato, tollerato e soprattutto efficace per il singolo individuo.
Ormai per me sarebbe impossibile prescrivere una terapia a un paziente che lamenta ad esempio di stitichezza senza verificare i punti che in lui sono più carenti e che quindi possono essere all’origine del suo problema.
In questo la kinesiologia applicata mi dà un aiuto fondamentale, attraverso l’analisi del tono muscolare. Qualsiasi muscolo del corpo sano e normale (definito “muscolo indicatore”) è in grado di mantenere il tono ad una contrazione isometrica (ossia contro un ostacolo) ed è in grado di lasciarsi inibire da alcuni stimoli efficaci.
Quando si tocca una parte del corpo che ha problemi funzionali viene alterata la modalità di reazione del “muscolo indicatore”.
Per raggiungere questo risultato sftruttiamo un principio della neurologia: noi abbiamo sotto la pelle dei recettori che fanno capire al cervello quale parte del corpo stiamo toccando. In tal modo, e tocchiamo ad esempio l’area del costato destro, che corrisponde alla zona del fegato, e si determina il cambiamento nella contrazione del muscolo, sappiamo che il fegato ha bisogno di essere sostenuto.
Immediatamente possiamo testare la cura efficace quando il tono muscolare torna ad essere normale. Come? Ponendo i rimedi omeopatici in mano al paziente o quelli fitoterapici in bocca. Se riportiamo in tal modo il muscolo indicatore al suo tono normale, mentre continuiamo a toccare l’area che necessita di sostegno, sappiamo che i rimedi da noi testati sono realmente efficaci e tollerati.
I rimedi omeopatici infatti hanno una vibrazione elettromagnetica che viene percepita attraverso il contatto con provette di vetro che li contengono, mentre i fitoterapici e gli alimenti devono essere messi direttamente in bocca utilizzando le informazioni delle papille gustative.
Sono convinta che prima di qualsiasi prescrizione di prodotti omeopatici o di farmaci dovrebbe prima essere fatta un’indagine di questo tipo, soprattutto per evitare di prescrivere al paziente prodotti che non sono tollerati o idonei per il suo caso specifico.