Per eliminare gli inestetismi dei capillari dilatati e di piccole vene varicose è necessaria l’iniezione di sostanze sclerosanti.
Per un risultato più duraturo e che permetta di curare alla radice il problema circolatorio bisogna combinare le iniezioni sclerosanti con la diagnostica doppler e con l’omeopatia.
Con il doppler si possono identificare le vene più profonde, non visibili ad occhio nudo, nelle quali le valvole sono andate distrutte. Queste provocano un’inversione del flusso sanguigno (“reflusso”) ed un progressivo peggioramento della circolazione.
Quando riconosciamo con il doppler l’origine del problema circolatorio, possiamo agire in modo radicale: grazie al fatto che con l’iniezione sclerosante non ci limitiamo a chiudere soltanto le vene o i capillari evidenti, ma anche quelle vene che vanno ad alimentare i capillari “rotti” o le piccole vene varicose, evitiamo il rischio che si ripresentino nella zona trattata altre vene o capillari dopo breve tempo.
Le sostanze sclerosanti non curano realmente la vena o il capillare ma semplicemente li “chiudono” facendo aderire le pareti.
L’azione curativa sta più nel fatto che, quando si escludono dalla circolazione i vasi sanguigni che hanno un “reflusso”, si evita che la cattiva circolazione vada a danneggiare altri capillari o vene vicini.
Per integrare l’effetto della sostanza sclerosante, per renderla meno aggressiva ed ottenere sul vaso sanguigno un effetto davvero curativo, è di grande utilità iniettare prodotti omeopatici/omotossicologici.
Con un test kinesiologico si possono selezionare i rimedi omeopatici più idonei ad ogni persona, andando a correggere oltre alla debolezza della parete dei vasi sanguigni, le eventuali alterazioni ormonali, la ritenzione idrica e la cellulite. Questi rimedi vengono prescritti per via orale e vengono iniettati nei punti di agopuntura e localmente nella zona interessata durante le sedute di scleroterapia.
Con l’omeopatia/omotossicologia acceleriamo la risposta al trattamento scleroterapico e soprattutto cerchiamo di diminuire la predisposizione generale del soggetto alla formazione di nuovi capillari o vene malate, andando ad agire sui fattori di rischio che predispongono alla malattia circolatoria venosa e linfatica.
L’obesità e la cellulite ostacolano meccanicamente la circolazione dei piccoli vasi: per questo è necessario inserire nei cocktail omeopatici sostanze che facilitano il drenaggio linfatico, il metabolismo e diminuiscono la cellulite. Poiché questi disturbi si presentano principalmente nelle donne è ovvio che esiste anche un’influenza ormonale che è opportuno equilibrare.
Oltre ai prodotti omeopatici/omotossicologici nelle persone con molta cellulite dobbiamo spesso impostare anche una dieta.
In alcuni casi è evidente un appoggio plantare molto viziato.
La circolazione venosa e linfatica parte dalla stimolazione che si esercita durante il movimento sulla pianta del piede e se questa è gravemente compromessa sono necessarie solette propriocettive scelte individualmente grazie all’analisi baropodometrica.
A differenza dei classici plantari che agiscono solo meccanicamente sul problema, le solette propriocettive stimolano il piede in punti specifici facendo sì che la muscolatura debole si rinforzi e che corregga di conseguenza l’appoggio plantare alterato. Ovviamente poi, il movimento sul piede con un “buon appoggio” è la migliore prevenzione per i disturbi circolatori.
Infine, ma non ultimo, non bisogna trascurare il meteorismo intestinale: il gonfiore intestinale agisce come una “palla” che ostacola il ritorno venoso attraverso l’addome. Per la terapia del meteorismo è necessaria una dieta e l’utilizzo di prodotti probiotici che hanno un’azione benefica che va ben oltre la cura dei soli gas intestinali (vedi articolo “L’intestino, la radice dell’albero umano”).
Anche quando ci troviamo di fronte alle varici delle vene di maggiore spessore, come le vene safene, sulle quali bisogna intervenire chirurgicamente, è comunque importante correggere la predisposizione individuale ed i fattori di rischio con le cure sopracitate.